Tartufo bianco della Toscana
- Valdarno inferiore
- Comune di: Montecatini val di cecina, San Miniato, Volterra
- Provincia di: Pisa
Il tartufo bianco della Toscana (Tuber magnatum pico) presenta uno strato esterno liscio, di colore giallo chiaro o verdino, e una polpa dal marrone al nocciola più o meno tenue, talvolta sfumata di rosso vivo, con venature chiare, fini e numerose che scompaiono con la cottura.
Ha dimensioni variabili da quelle di una cariosside di mais a quelle di una grossa arancia, al massimo. Emana un profumo forte e gradevole, simile all’odore di metano o a quello del formaggio fermentato.
In Toscana la raccolta dei tartufi ha una tradizione piuttosto pronunciata; già alla fine degli anni trenta, infatti, era presente sul territorio una cultura della raccolta del tartufo.
La presenza di otto associazioni di raccoglitori mostra chiaramente l’importanza di questo prodotto in Toscana e il suo profondo radicamento nel territorio.
Il tartufo bianco si consuma fresco perché non è adatto alla cottura, che gli fa perdere gran parte delle qualità organolettiche.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti
Gli ultimi articoli
Gusto Toscano: Cardi e Carciofi in Tavola
Nel cuore della Toscana, tra colline dorate e campi di ulivi, le tradizioni alimentari s’intrecciano con la ricchezza del territorio, dando vita a un’esperienza culinaria unica. Tra i protagonisti di
La Pasta Fresca Ripiena: Una Deliziosa Arte Culinaria
La pasta fresca ripiena è una delle espressioni più deliziose e raffinate della tradizione culinaria italiana. Questa specialità gastronomica è ampiamente apprezzata in tutto il mondo per la sua delicatezza
Le abitudini alimentari toscane degli anni ’50
Gli anni ’50 sono stati un periodo di grande cambiamento per l’Italia, inclusa la Toscana, che ha vissuto un’evoluzione sociale ed economica significativa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le abitudini