[vc_row][vc_column][vc_column_text]Fu edificata dagli Etruschi sulla linea del monte che separa l’ampia valle del Cecina da quella dell’Era, in una posizione che aveva già favorito insediamenti umani fin dal periodo Neolitico, come testimoniano numerosi reperti archeologici. Volterra fu una delle dodici lucumonie che formarono la confederazione degli Etruschi. Nel IV secolo a.C., grazie alla sua fiorente economia, vennero costruite le grandi mura, il cui perimetro superava oltre sette chilometri. Sottomessa da Roma verso il 260 a. C., ne divenne municipio e, alla dissoluzione dell’impero romano d’Occidente, fu sede vescovile. Dopo il periodo delle invasioni, dal IX al XII secolo, ebbe il favore degli imperatori Carolingi, Sassoni e Franchi. Nella prima metà del secolo XII Volterra si organizza in libero Comune, in lotta con il vescovo per il possesso della città e delle ricchezze del suo territorio. Dopo tentativi di ribellione e di compromesso, la città venne assediata e saccheggiata dai Fiorentini nel 1472 per la questione delle cave di allume. Oggi Volterra è una città che conserva un aspetto prevalentemente medievale, soprattutto negli edifici pubblici e privati, come il Palazzo dei Priori del secolo XIII, il Palazzo Pretorio, le case-torri dei Buomparenti e Buonaguidi e in quelle Toscano, nella Piazzetta di San Michele in Via Guarnacci. I segni di un’antica civiltà si ritrovano negli edifici religiosi, fra cui la Cattedrale del secolo XII, il Battistero, ottagonale con cupola e elegante portale marmoreo, la conventuale chiesa di San Francesco con l’attigua cappella della Croce di Giorno, affrescata da Cenni di Francesco nel 1410, la chiesa di San Michele “in foro” dalla facciata pisana, nonché l’antica costruzione della chiesa di Sant’Alessandro. Volterra inoltre conserva reperti del periodo etrusco, quali la Porta all’Arco del secolo IV, con i fianchi formati da grossi blocchi quadrangolari, l’Acropoli di Piano di Castello, la cinta muraria del secolo IV, ancora visibile in alcune zone della città, nonché ipogei, vasi ed urne cinerarie. La grande stagione artistica si manifesta durante il periodo etrusco fra il VI e I secolo a.C. nella copiosa produzione delle urne cinerarie in alabastro, di cui Volterra fu il centro produttivo principale, la cui lavorazione riprese nel secolo XVI, indirizzandosi verso forme artistiche.
Oltre ai monumenti e alle numerose testimonianze di arte e di storia, Volterra possiede tre strutture museali di notevole interesse storico-artistico: il Museo Guarnacci, senza dubbio uno dei più importanti musei italiani per l’abbondante patrimonio etrusco-romano costituito da urne cinerarie in alabastro e bronzetti votivi, fra cui si nota la celebre Ombra della Sera, la Pinacoteca e il Museo Civico di Palazzo Minucci-Solaini con la grandiosa tavola della “Deposizione dalla Croce” del Rosso Fiorentino e il Museo Diocesano importante per la varietà del materiale tessile, per le miniature e per le sculture trecentesche di scuola senese[/vc_column_text][vc_basic_grid post_type=”post” max_items=”100″ show_filter=”yes” gap=”5″ filter_style=”filled” item=”21917″ initial_loading_animation=”none” grid_id=”vc_gid:1517325830036-d08a128c-88cb-1″ taxonomies=”732″ filter_source=”category” css=”.vc_custom_1517325938451{margin-top: 10px !important;}” exclude_filter=”1, 815, 783″ exclude=”20973, 21141, 21352, 20908, 21186, 21249, 21254″][/vc_column][/vc_row]